Ancora un articolo di Ciccillo Portolesi



La firma questa volta è con l'alias Miles Pontificis, per il tono e il contenuto direi che dietro questo pseudonimo si ceri proprio il noto "segretariu Portulisi" ai tempi verso la strada del sacerdozio. L'articolo appare in uno dei giornali di cui era corrispondente, la Scintilla: giornale della domenica (anno IV – N. 9 - 1 marzo 1903)

L'articolo, inserito nella sezione Echi del Mezzogiorno, si apre con: Plati 21 - (Miles Pontificis)

Avrei dovuto parlare prima, ma ho voluto essere longanime.  Speravo che una volta tanto si volesse finire, dando principio ad una nuova era di lavoro e di attività. Vane speranze le mie! Le nobili imprese e le gagliarde iniziative di altri luoghi per nulla hanno scosso l’animo di chi dovrebbe muoversi. Certe idee che sono sante, non vogliono essere intese - Io non so, è proprio uno sconforto. O non si vuole (non vorrei neppure pensarlo ciò) o s’immagina che almeno per ora ci sia bisogno. A mio giudizio credo non vi è al presente villaggio per quanto piccolo, dove non si senta la necessità di lavorare e lavorare sul serio. Nel nostro paese poi, massime in questi ultimi anni questo bisogno si rese più urgente. L'emigrazione, non si può negare, apportò qualche po' di bene, ma piccola cosa a dir vero e quasi sopraffatta e spenta da mali maggiori. Si muovano perciò i nostri cattolici, ora che il terreno è alquanto acconcio, entrino con animo coraggioso e forte ne l’ardua lotta e spezzino il pane della santa democrazia cristiana alle turbe che aspettano desiose. La fiumana sale ogni di più torbida e minacciosa e non passerà molto che invaderà uomini e cose, se non si pensa a riarginarla. Mi auguro e lo desidero ardentemente che i nostri sacerdoti - in singolar modo i giovani - mettano volenterosi all’opera, ora che i rossi, si fanno sentire anche qui, e l'Asino non cessa di ragliare.... asinescamente.



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