Rintracciata una lettera di Francesco Portolesi a don Romolo Murri




Che il caro don Ciccillo Portolesi, prima prete, poi segretario comunale, fosse un uomo di profondi studi è ormai appurato da tempo. Diversi sono gli articoli apparsi sulle riviste letterarie di allora o gli elogi a un amico piuttosto che a un altro. In queste pagine si è già raccontata la sua vita, inclusa la sua fase di calante vocazione spirituale che l'ha portato ad abbandonare l'abito sacerdotale. Da qualche anno sono alla ricerca dello scambio epistolare che ha avuto anche con don Romolo Murri. Ho bussato alle porte dell'archivio storico del senato per passare a quelle della Fondazione Romolo Murri presso il Polo Universitario "Paolo Volponi" dell'Università degli studi di Urbino, ed ecco che, giorni fa, ho ricevuto il tanto ricercato documento. 

Romolo Murri (Monte San Pietrangeli, 27 agosto 1870 – Roma, 12 marzo 1944) è stato un presbitero e politico italiano, tra i fondatori del cristianesimo sociale in Italia. Autore di alcuni saggi, fervente politico, propugnatore di un maggior impegno  politico dei cattolici, in forte polemica con le gerarchie ecclesiastiche (a seguito di numerosi richiami e altrettanti atti di sottomissione), fu infine sospeso a divinis nel 1907 e dopo essersi candidato alle elezioni del 1909, nelle liste della Lega Democratica nazionale, venendo eletto alla Camera dei deputati, fu scomunicato (tale scomunica verrà revocata nel 1943 da papa Pio XII)1. Nel 1906 Murri termina l'esperienza di «Cultura sociale» e fonda il periodico «Rivista di cultura» e la rivista letteraria «Athena». Nell giugno dello stesso anno Portolesi scrive la lettera recuperata: 

Illustre d. Romolo

le rimetto alcuni versi per il prossimo numero di Athena.

Le unisco inoltre un francobollo perché voglia rispondermi e dirmi se la Coltura tornerà a sorgere. Anche una volta al mese sarebbe ottima purché esca. Mi faccia intanto spedire Athena perché le rimetterò fra poco il prezzo d'abbonamento per il 2° simestre. Piglierò messa fra un mese circa. Le rimetterò allora copia dell'album-ricordo preparato dagli amici per cui allora mi ha favorito quella splendida pagina. Ha ricevuto quel mio opuscoletto di versi Verso la luce? Che l'è parso? Mi voglia bene tanto e conti di me. Mi dia un paterno abbraccio.

22.VI.06

suo per la vita dev.mo d. Francesco Portolesi

Platì (Prov. Reggio Cal.)




1. da Wikipedia

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