Saga della famiglia Oliva: Cavaliere Francesco Oliva fu Rosario



La famiglia Oliva rappresenta una delle più antiche e illustri dinastie della Calabria meridionale (come ho già avuto modo di raccontare), intrecciando le sue vicende con quelle di altre famiglie di spicco della regione. Questa volta voglio riportare al centro la figura del Cavaliere Francesco Oliva.

Genealogia

Le radici della famiglia Oliva a Platì affondano nel XVII secolo. Michele Oliva, nato intorno al 1709, sposò Elisabetta Borgia di Casignana. La coppia ebbe diversi figli, tra cui Rosario (1751-1807), che sposò la cugina Paola Oliva (1762-1822), figlia di Nicola e Angiola Ietto. Rosario e Paola generarono Michele (1793), il quale sposò Gaetana Empoli (1793 ca - 1863). Da questa unione nacque Rosario nel 1814, futuro padre di Francesco Michele Oliva. Questi legami dimostrano un'usanza molto praticata all'epoca: i matrimoni tra rami familiari per mantenere intatti i patrimoni.

È importante sottolineare che Michele Oliva, sposo di Elisabetta Borgia, era fratello di don Tolentino Oliva, primo parroco di Platì. Questo legame rafforza il ruolo centrale della famiglia Oliva nella storia della comunità locale. 

Francesco Michele Oliva: alcune notizie sulla vita

Per la prima volta si scopre il volto del Cav. Francesco Oliva, uno dei membri più illustri del casato, un documento unico che arricchisce la narrazione storica di questa famiglia. 

cav. Francesco Oliva

Francesco Michele Oliva (da non confondere con l'altro Cavaliere Francesco Oliva, noto come don Cicciu u gnuri, fratello di Arcangelo, di cui ho recuperato il dipinto che lo ritrae presso gli eredi Oliva), nacque a Platì il 26 marzo 1852, figlio di Rosario e della nobildonna Marianna Morabito di Palmi, deceduto il 22 aprile 1939 . Era nato lo stesso anno del parente Filippo Oliva, deputato di Palmi (di cui racconterò).


Dopo un primo matrimonio con Teresa Caruso, da cui nacque Marianna Oliva, Francesco sposò in seconde nozze Francesca Serafina Maria Ferrante di Gerace. Quest'ultima, ventunenne, era figlia di Antonio Ferrante, procuratore del re a Gerace, e della nobildonna Gela Lucia. La famiglia Ferrante, di grande prestigio, possedeva una villa nei pressi di Scilla dotata di un tunnel segreto, si dice, che conduceva al mare.

cav. Francesco Oliva con la moglie Francesca Ferrante

Francesco si trasferì a Gerace, dove visse e divenne una figura di spicco. Intrattenne rapporti di amicizia con il barone Macrì di Locri. Nel 1921 ricevette l'onorificenza di Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia, come attestato dal documento ufficiale. Tra le sue opere più significative si ricorda il dono di un calice alla Madonna del Rosario di Platì nel 1905, come inciso alla base dello stesso.



La discendenza

Dalla seconda unione di Francesco con Francesca Ferrante nacquero numerosi legami che univano le famiglie nobili della Calabria. La figlia Marianna sposò il dott. Francesco Macrì di Taurianova, dando vita a Francesca Macrì. Quest'ultima sposò Giuseppe Oliva (don Peppino), uno dei gemelli figli di Filippetto Oliva e Luisa Ricciardi di Napoli. Questa unione segnò un ulteriore intreccio tra i rami della famiglia Oliva.

Marianna Oliva e Francesco Macrì

È interessante notare che il Palazzo Oliva di Piazza Mercato a Platì non fu ereditato da don Peppino, in quanto discendente da don Arcangelo e erede del patrimonio di don Cicciu u gnuri, bensì dalla moglie Francesca Macrì, nipote del cav. Francesco. Ancora una volta, il patrimonio restò all'interno della famiglia, seguendo la consuetudine che accomuna gli Oliva ad altre famiglie illustri come gli Spinelli, principi di Cariati. Gli intrecci tra i rami degli Oliva si verificano più volte nel corso della storia, rafforzando i legami familiari, mantenendo il prestigio della dinastia, il patrimonio e consolidando il potere. 

La storia del cavalier Francesco Oliva fu Rosario (sigla che ama ricordare il pronipote Mario nei nostri dialoghi telefonici), intrecciata con quella dei Ferrante e di altre dinastie calabresi, testimonia l'importanza delle relazioni familiari e del loro ruolo nel costruire la memoria storica di un territorio. Gli studi genealogici in corso promettono di svelare ulteriori dettagli su questa straordinaria saga familiare, offrendo uno sguardo unico sulla storia della Calabria meridionale e di Platì.


Le foto qui pubblicate, inserite nella mia collezione, sono state concesse dagli eredi Oliva


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