le nostre campane - da una lettera di don Minniti




 Le trombe belliche de l’invasore
D’Italia nostra tacer coi tuoni
De la minaccia con gran fervore:
Voi suonerete le trombe vostre,
Noi le campane loquenti nostre:
Di Patria e Dio
Voce son'io....

Così scriveva il dott. Vincenzo Papalia in una sua opera del 1918 intitolata La voce della campana e della patria per la pace. Mentre il poeta Giovanni Virgara, trasferitosi a Palermo negli anni 30, riportava in un suo testo:  Le campane della Chiesa Matrice suonavano a festa mentre un concerto musicale allieta le vie di un piccolo paesello calabrese. Sperduto tra i monti, sprofondato nell’imo di una valle, circondato da amene campagne, ed allietato da diversi rumorosi torrenti, il villaggio ha sempre una pace quasi claustrale.


Le campane non suonano se non sono tirate infatti la figura che li accompagna è quella del sacrestano, storico personaggio del paese. Le campane il campanile, il campanile la chiesa, la chiesa il villaggio. Annunciatrici di vita e di morte, al loro suono il paese si muove, al cospetto della loro voce che ammonisce si ferma. La guerra è finita al suon delle campane, la Madonna in processione è proclamata da esse. È l'or di mangiare, è ora di pregare, è ora di zappare oppur di riposare. Un'antica iscrizione dice Et ego campana numquam denuntio vanaEcco io, la campana, non annuncio mai cosa vana.
Ma cosa sappiamo delle nostre campane? possiamo ricavare alcune informazioni da una lettera scovata nel mio "archi-viandare":


Platì 2 ottobre 1942
Arcipretura di Santa Maria di Loreto


Eccellenza Rev.ma
ottemperando a quanto prescrive il Bollettino Diocesano n.8 dell'agosto c.a. relativamente alle campane della Chiesa Parrocchiale, sono in grado di fare le seguenti constatazioni : le campane della Chiesa Parrocchiale sono due: la grande misura cm 87 di bocca e cm 77 dalla bocca alla sommità del corpo. Da una parte c'è a rilievo una Madonna seduta, col bambino in braccio, aventi in mano una Croce, sotto la figura c'è l'iscrizione a devozione del popolo di Platì. Sull'altra parte della campana c'è, anche a rilievo, l'immagine del Santissimo Sacramento e di sotto l'iscrizione ditta Francesco Borgia e figlio - Melicuccà - 1908. Detta campana presenta un timbro di suono pieno e dolce che attira l'attenzione di quanti forestieri hanno occasione di trovarsi a Platì.
L'altra campana, più piccola, misura cm 65 di bocca  e cm 67 dalla bocca alla sommità del corpo, esclusi gli anelli. Si trova anche qui a rilievo l'immagine della Madonna con l'iscrizione, pure a rilievo, S.M. Lauretana - A.D. 1888 - Vincenzo Gagliardi. Un fregio decorativo contorna la campana, ecco un saggio:


 

Si fa presenta che sul campanile della detta chiesa si trovavano altre due campane che appartenevano anticamente all'orologio, ma che poi erano rimaste, non funzionando più l'orologio, a comodità della chiesa e dei fedeli; dette campane furono consegnate alla Prefettura di Reggio Calabria.

con profonda osservanza
Arcipr. Giuseppe Minniti


E ricordate cari lettori: bisogna sentire sempre due campane, con una si giudica male.

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