mu ta manda bbona 'nta ru saccu


Il buon, bravo medico del paese andava in pensione cedendo il suo posto di lavoro al figlio. Questi si era laureato a calcioni ed era rimasto un somarello. Chiese quindi aiuto al padre (almeno per i primi tempi). Il vecchio medico, quindi, compilò tanti bigliettini con il nome di tutti i farmaci possibili e li mise in un grosso sacco. Lo diede al figlio e questi lo sistemò sotto la scrivania e con qualunque sintomo/diagnosi, il neo dottorino, dava una
miscitata al sacco e diceva "mu ta manda bbona 'nta ru saccu"! E fu così che le sorti del malato furono determinate fra una miscitata e un'altra.

Questa piccola storiella mi è stata raccontata da Rosa Timpani, figlia di Pasquale Timpani emigrato in Val d'Aosta negli anni 50

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