È tutta una matassa intrecciata e non facile da sciogliere, la storia di Amelia Gliozzi, sposa di Francesco Donato. Si sposano nel gennaio del 1899, lui mulattiere di Varapodio, figlio di padre ignoto e di Teresa Donato. Lei nata a Roma, registrata con il nome di Mastrì Amelia ma in seguito legittimata perché riconosciuta dai genitori Luigi Gliozzi e dalla sarta Assunta Lopez. Questo si nota subito sia un cognome lontano dall'anagrafe platiese infatti anch'essa era di Roma e viene subito da chiedersi, vista l'epoca, come sia giunta una romana a sposare uno di Platì. Prima di sciogliere i nodi, insinuiamoci dentro:
Assunta era figlia di Angelo e della cameriera Parovani Matilde. Il padre giunge a Platì come esattore. Assunta aveva avuto già un figlio... Un attimo! Un passo alla volta (storia nella storia). Luigi e Assunta si sposano nel 1890 ma prima del matrimonio platiese, la sartora dell'Urbe aveva registrato la nascita di un altro pargolo, Albrendo Michele Enrico Lopez, avvenuta il 21 dicembre del 1877 a Poli (Roma), da padre non noto ai più. Non è finita qui: all'atto di matrimonio vengono legittimati tre figli già nati prima cioè Amelia (1878), Domenica (1887) e Giulio Augusto (1890). Ma Giosafatto Luigi Gliozzi aveva già registrato agli atti civili Elisabetta Teresa Matilde nata nel 1884 dalla sua unione naturale con donna non maritata e Maria Serafina nel 1886 - stessa dicitura anche se dai registri parrocchiali possiamo leggere che la madre era la quirites Assunta. Arriveranno poi Domenico nel 1894 e Serafina nel 1896.
Torniamo ad Amelia.
Sulla soglia del nuovo secolo vi è la pubblicazione del suo matrimonio:
L’anno mille ottocento novantotto addì sette di dicembre a ore pomeridiane sei e minuti nove, nella casa comunale. Avanti di me Mittiga Domenico consigliere anziano funzionante da sindaco perché questi e gli assessori erano impediti. Ufficiale dello Stato Civile del comune di Platì è comparso Donato Francesco, di anni ventisei, residente in Varapodio, figlio di padre ignoto e di Donato Teresa, residente in vita in Varapodio. È pure comparsa Mastrì Amelia ora Gliozzi Amelia perché legittimata dai propri genitori, di anni diciannove, residente in Platì figlia del fu Luigi in vita in Platì e di Lopez Assunta, residente in Platì, i quali mi hanno richiesto di fare le pubblicazioni per matrimonio che in questo ufficio intendono celebrare gli sposi Donato Francesco e Gliozzi Amelia e mi han dichiarato, lo sposo essere nato in Varapodio, la sposa in Roma, aver avuto lo sposo da un anno ad oggi la residenza nel Comune di Varapodio, la sposa in Platì, non avere padre o madre adottivi, non ostare al loro matrimonio alcun impedimento di parentela o affinità. Queste dichiarazioni sono state confermate con giuramento, prestato nelle forme legale, da Calabria Giuseppe di anni 40 e Cutrì Saverio di anni 24. Le pubblicazioni si fanno in Platì e Varapodio. I documenti sono le copie degli atti di nascita degli sposi rilasciate dal sindaco di Varapodio con data 22 novembre or otto e dal sindaco della città di Roma in data 26 stesso mese, e da questo le copie dell’atto di matrimonio dei genitori comprovate la legittimazione della promossa sposa e dell’atto di morte del genitore di costei con data cinque andante. Oltresì comparsa la madre della sposa Lopez Assunta, la quale ha prestato la sua adesione per la contrattazione del progettato matrimonio.
Firma solo Donato Francesco.
In questa bellissima foto d'epoca, con tanto di saia e calandreji, Amelia con quello che dovrebbe essere il secondo marito. |
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