articolo di Pasquale Catanzariti


BASTA FANGO SU PLATI'



Venerdì scorso il nostro paese già  martoriato da tanti e noti problemi ha subito da parte del giornale Calabria Ora un attacco terroristico di tipo mediatico.

http://web.calabriaora.it/reggiocalabria/3307-reportage-da-plati-qui-anche-i-bimbi-sono-mafiosi.html

http://web.calabriaora.it/reggiocalabria/3308-reportage-da-plati%26%23039%3B,-parla-suor-annalisa%3A-%C2%ABe%26%23039%3B-un-paese-surreale%C2%BB.html

Calabria Ora ha pubblicato due articoli dove  è chiaro l'intento  di dimostrare che a Platì tutti sono ndranghetisti, che lo stato non esiste e che i nostri bambini sono tutti delle vedette della ndrangheta. Valori universalmente riconosciuti come positivi: la generosità, l’ospitalità,  la fiducia nel prossimo,  l’attaccamento alla famiglia diventano chiari segnali di appartenenza alla ndrangheta.

I due giornalisti non sembrano essere venuti a Platì ma essersene rimasti a casa a vedere “i guerrieri della notte” , anche i termini che usano sono tipici di quel genere cinematografico. Tra i vicoli di Platì si sentono pedinati da ragazzini rigorosamente sotto i dieci anni su motorini senza assicurazione che uccidono senza pietà chiunque abbia l’ardire di indossare un casco.

Portano ad esempio per avvalorare il loro teorema “l’operazione marine” che nel 2003 ha sconvolto il paese di Platì e ha portato all’arresto di 120 persone delle quali solo otto sono state condannate e lo stato italiano ha pagato centinaia di migliaia di euro di risarcimento per ingiusta detenzione.  http://www.cislcalabria.it/public/RassegnaStampa/ilconfronto%E8indispensabile.pdf.

Asseriscono inoltre senza specificare la fonte che le case popolari (cinque palazzine intere) sono state assegnate "ai Perre a cui sono stati confiscati i beni".

Mettono la foto della strada che va verso la montagna franata e dove a loro dire ci passano solo gli ndranghetisti che dispongono di un lasciapassare divino che permette loro di passare dove un comune mortale cadrebbe inesorabilmente nel vuoto.


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