L’olivo, pianta dal profondo valore simbolico e dalla storia millenaria, è considerato sacro sin dai tempi biblici, un emblema di pace, prosperità e connessione con la terra. Per Platì, l’olivo non è solo un simbolo, ma una vera e propria risorsa vitale: è la coltura principale, una tradizione che abbraccia la vita quotidiana, le abitudini e l'economia del paese.
La produzione di olive a Platì è soggetta a significative oscillazioni annuali, ma uno dei periodi più floridi fu quello del 1964-65, con una raccolta record di 3.000 quintali di olive e una produzione di olio d’oliva pari a 2.000 quintali. Questo risultato posizionò Platì ai vertici nazionali, rendendolo un punto di riferimento per l’olio di qualità.
Le tecniche di lavorazione dell’olio qui impiegate rappresentano un’eccellenza nel settore oleario, frutto di tradizioni tramandate e perfezionate nei secoli. Gli oli di Platì, apprezzati per il sapore e l’equilibrio, sono esportati in tutta Italia, testimonianza dell’abilità degli artigiani locali nel produrre un olio di alta qualità che esprime le peculiarità del territorio aspromontano.
Fino agli anni Novanta, Platì vantava sei oleifici attivi, tra cui quelli delle famiglie Lentini, Barbaro, Marando, Zappia e Mittiga. Questi frantoi non erano solo luoghi di produzione, ma anche punti di incontro e memoria, dove si raccoglievano storie, fatica e speranza, mentre l’odore intenso dell’olio appena franto permeava l’aria. Ancora oggi, l’olivo e l’olio di Platì rappresentano una sintesi perfetta tra tradizione e qualità, un’eredità preziosa che continua a essere tramandata di generazione in generazione.
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