Raimondo Violi con l'amico Mimmo Barbaro alla mostra fotografica dell'estate 2011 |
L’Università delle Generazioni di Agnone del Molise è lieta di annunciare la nascita di un vero, grande scrittore: Domenico Barbaro, 62 anni, originario di Platì (comune adagiato sulle propaggini ioniche dell’Aspromonte, in provincia di Reggio Calabria), ma con un intenso lavoro di medico di base, di psichiatra e di direttore del Sert (servizio tossicodipendenze) effettuato da decenni ad Isernia, dove ha famiglia e dove ha voluto seppellire entrambi i genitori.
Il libro che consacra grande scrittore questo calabrese trapiantato in Molise è il romanzo “Se Giulio non cambia…” lungo appena 200 pagine incentrate su fatti realmente accaduti nell’ambito del Sert di Isernia nella quotidiana ed ardua lotta contro le tossicodipendenze, specialmente giovanili. In particolare, narra la vicenda di Giulio, un ventenne di un paese rurale della provincia pentra, il quale, alle prese con droghe sempre più pesanti, ne esce guarito dopo parecchie peripezie e tragici lutti, decidendo, alla fine, di dedicarsi egli stesso al recupero in comunità di altri giovani incappati nella tremenda e dolorosissima trappola delle tossicodipendenze.
Il romanzo “Se Giulio non cambia…” intreccia la storia molisana di Giulio e della sua famiglia con la storia calabro-aspromontana dell’Autore visto da bambino e da adolescente e della sua famiglia. Sullo sfondo una sottile analisi sociologica dell’ambiente antropologico dell’Aspromonte degli anni cinquanta e sessanta del secolo appena trascorso con quella del comprensorio montano del Matese e delle Mainarde ricadente nella provincia di Isernia. Si attua così, spontaneamente, un ideale gemellaggio tra Calabria e Molise, tra due mondi rurali assai simili pure nei valori familiari e nelle tradizioni sociali, ma anche nelle involuzioni di un falso progresso consumistico-tecnologico che espone, specialmente i giovani, ai pericoli delle devianze mortali.
Si attua, altresì, un gemellaggio tutto aspomontano tra due scrittori di due paesi vicini tra loro pure nei destini geografici ed umani. Infatti, Corrado Alvaro (ritenuto uno dei più significativi scrittori del Novecento) è nato a San Luca (1895-Roma 1956), paese attiguo a Platì dove è nato Domenico Barbaro. Entrambi hanno lasciato questi luoghi, oggi tristemente famosi perché centri di temibili cosche mafiose di quella ‘Ndrangheta che da pastorale e rurale è diventata oggi dominatrice di un impero criminale, che ha come traffici prevalenti proprio le droghe pesanti. E’ importante quindi considerare come Platì abbia prodotto sì chi rifornisce di droghe mezzo mondo, ma ha prodotto pure un medico, un intellettuale, Domenico Barbaro, che le droghe cerca di contrastare come medico ma anche come ex-componente di una Commissione governativa. Il medico calabro-molisano nell’ottobre 1999 ha pubblicato un altro libro attinente “Da un capodanno all’altro: storie di droga in provincia” evidenziando come e quanto le droghe attanaglino persino i luoghi più periferici.
“Se Giulio non cambia…” si legge tutto d’un fiato, con picchi di commozione che possono portare a vere e proprie lacrime e ad interrogarci sul nostro ruolo personale e sociale in un siffatto contesto. Possiamo ben dire che questo romanzo è il libro “Cuore” del contrasto alle tossicodipendenze. Quindi, la lettura di queste 200 pagine è fortemente consigliata nelle scuole, nelle parrocchie, nelle associazioni, ma soprattutto nelle famiglie e nelle altre istituzioni.
fonte: strill.it
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