Il 3 maggio 2011 si è tenuta, a Platì, un’assemblea straordinaria del Comitato direttivo dell’associazione dei Comuni della Locride per esprimere la vicinanza dell’Associazione ai platiesi, dopo la pubblicazione dell’articolo di Calabria Ora dal titolo “Qui anche i bambini sono mafiosi”. L’apertura dei lavori è stata del presidente del Comitato Ilario Ammendolia il quale ha voluto ribadire che la Locride non esclude Platì e che non permetterà che i tanti cittadini onesti di questo paesi siano lasciati soli nella lotta alla criminalità organizzata, ricordando l’uccisione di un sindaco e di un dirigente di partito, “vittime rimosse in un disegno perverso che vuole che gli eroi siano solo e soltanto esterni alle nostre comunità”. Il presidente ha poi lanciato un monito contro la criminalizzazione di un’intera terra, definendola il più grande servizio che si possa fare alla ‘ndrangheta, e contro i media dell’informazione che stravolgono la realtà per inseguire lo scoop. Ammendolia, infine, ha lanciato un appello affinché cittadini, istituzioni locali, stampa, mondo della cultura, prendano l’impegno di operare con tenacia e senza timidezze o paure per il riscatto della nostra terra.Dopo il presidente é intervenuto, tra gli altri, Piero Sansonetti, Direttore di Calabria Ora che ha ammesso: ”Non mi è molto difficile dire che un titolo che dice qui anche i bambini sono mafiosi, è un titolo insensato, un errore netto fatto dal nostro giornale”. Sansonetti ha, comunque, rivendicato il fatto di aver chiesto tempestivamente e pubblicamente scusa, fatto piuttosto raro nel mondo dell’informazione italiana definita dallo stesso arrogante. Da segnalare l’intervento del Professore Pasquino Crupi che ha segnalato che da più secoli esiste una letteratura negativa sulla Calabria e quindi su Platì e che ancora oggi esiste un cliché che Vuole la Calabria tana di belve. Un clichè che, purtroppo, non è dell’avventuroso giornalista di Calabria Ora, ma dello stato nazionale. Oggi quando si parla di questione meridionale, la si equipara a questione criminale, secondo il direttore della Riviera, tutti noi dobbiamo ingaggiare una battaglia di idee per ricondurla a questione sociale. Dopo un’accurata disamina storica, Crupi ha ricordato hai cittadini che è Platì che deve aiutare se stessa dandosi un progetto e scrollandosi di dosso quella rassegnazione e quel pessimismo che impediscono alla parte migliore della società di emergere.
(04.05.2011)
Redazione La Riviera
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