Ads block

Banner 728x90px

DIZIONARIO DEI TERMINI PLATIESI


Sono molti i termini caduti in disuso o mutati nel tempo, non solo per quanto riguardo l'italiano ma anche del dialetto, substrato linguistico e culturale dell'Italia tutta. Non per nulla, ci hanno sempre insegnato a scuola che il volgare, da vulgo - popolo, ha rivestito un ruolo fondamentale nell'evolversi, o forse sarebbe più corretto dire nel mutarsi, della lingua del Bel Paese. Oggi sempre più si sta guardando alla conservazione di quelle minoranze linguistiche, come il grecanico, e al riconoscimento dell'importanza del dialetto, tappa d'obbligo per i linguisti. Dopo tutto, come diceva Chesterton "tutti i dialetti sono metafore e tutte le metafore sono poesia". Quindi questa pagina vuole fungere da caldarone dove raccogliere i termini più strani o quasi dispersi del dialetto platiese. 
Il progetto è curato da Francesco Violi, Rosalba Perri e Antonio Pangallo
A

Aneja: fai presto
Appressu: di seguito, dietro.
Armacera : (muro a secco) - dal greco "armakia"
Arrassari da "arrada" : allontanare - orig. araba
Attacci: chiodi da presa antiscivolo per scarpe invernali

B
Barritta: beretta.
Buffa: rospo
Bùggia: tasca
Bumbuleja:
Buvatta: (dal francese "boîte") scatola dei pelati

C
Cardara: caldaia
Caia: piagha
CalandreJa: calzatura essenziale e primitiva fatta con mezzi di fortuna
Caliari da "cala" : arrostire. (da qui " A calia" - i ceci abbrustoliti)
Camaropa: quercia nana
Cannolu: (cannola) cannelli, con riferimento al carbone; carbone di rami regolari e consistenti
Cantunera: angolo di quartiere
Caratompulu: pezzo consistente di formaggio
Carzetti: calze
Carzi o carzuni: pantaloni
Cascia: cassa, cassa del telaio comprendente anche il pettine. Serra il filo di trama alla
tela
Casu: formaggio
Cassarijari da "hasara" : sprecare
Catoio: locale per deposito sotto casa
Cavaju: cavallo
Ceramira: tegola
Cerasa: ciliegie
Cerasara: ciliegio
Chiavinu: lunga chiave artigianale per portoni
Chiusa: sbarramento al passaggio dell'acqua azionato a mano
Ciarameia: zampogna
Ciarameiaru: zampognaro
Cicculatera:
Ciciari: ceci
Cifunera: (dal francese Chiffonniere) mobile a 5 cassetti, 3 dei quali veri, gli ultimi due in alto finti in quanto costituivano una "cassa" per il corredo
Cìnnari: cenere
Cofinu: cesto di vimini o di liste di castagno
Costera: petto collinare, declivio
Cresia: chiesa
Cugnata: accetta
Curcatu: coricato
Currìozza: cinta dei pantaloni
Custureri: sarti per uomo

D
Ddollìari: tergiversare, ritardare

E

F
Falacchi: zolle di fango secco
Folìa: nido

G
Gorgia: punto d'arrivo e di raccolta dell'acqua istradata verso i mulini
Grizza: pianta selvatica.
Gurnali: grandi pozze d'acqua

I
Ilici: elce


J
Janchiari: sbiancare
Jermanu: qualità tradizionale di segale
Jippùni: camicia sopra a "sciammìsa"


L
Làmia: camminamento al coperto, sotto gli uliveti. Passaggio al coperto, grotta, caverna
Lenza: tratto in piano della collina o della montagna
Lizzi: licci
Lumera: lucerna

M
Maistra: propriamente "maestra"; corrisponde, negli antichi mestieri, al maschile "mastro"
Mandali: bloccaporta, chiavistello
Marruni: nodi del carbone non sufficientemente combusti, imperfezioni
Mastra: canna principale della zampogna; canalizzazione principale dei mulini ad acqua
Mastru: propriamente "maestro", esperto e responsabile di un mestiere
Mazziari: sfibrare la ginestra con pietre
Mazzotta: martello dal manico corto
Mbastu: basto
Mbunaca: grande tasca continua sul di dietro della giacca di cacciatori, pastori, ecc.
Mesogaia: terra di mezzo, territorio interno
Misseri: suocero

N
Ncasciato: chiuso nella cassa
Ngurnatu: bagnato
Nchianari: salire
Numeja o numeji: bottoncini da camicia

P
Pignolata: dolce ricoperto di candida glassa. 
Pinnata: capanno stagionale di frasche e lamiere
Piraino: pero selvatico
Piscaturi: pescatore
Platioti: abitanti di Platì
Posta: ferro di cavallo o di muloPotamata: pentola dal greco potamos "acqua"
Praca: grossa pietra piatta

Q
Quarta: una delle canne della zampogna

R
Racìna: uva
Retipuntu: cucitura
Riganeiu: basilico
Ruga: via 
Ruvettu: rovo

P
Pappùa: (nonno) - dal greco volgare " pappùas"
Piroci: trottola

S
Saju: gonna lunga
Scifferra: autista
Spinci: uccello
Stracozza : (tartaruga) - dal greco "òstrakon (coccio)
Strusciulu: oggetto senza gran valore
Suricara: trappola per topi
Suvètera: maglione


T
Tafareja da" taifurija" : piccolo cesto

U
V
Vertula:

Z
Zafràta: lucertola
Zaghalhia: pioviggina
Zzannìari: scherzare
Zzipangulu : (cocomero) - dal greco "kepanguron".

10 commenti:

  1. zafrata lucertola

    buffa rospo

    Spinci uccello

    Racina uva

    Ruga via

    Grizza pianta selvatica


    RispondiElimina
  2. Strusciulu = oggetto senza gran valore

    RispondiElimina
  3. Buvatta = (dal francese "boîte") scatola dei pelati

    RispondiElimina
  4. Suricara trappola per topi

    RispondiElimina
  5. petrosinu, vasilico', a di ariganu, addiu, cipuja, pummadora, arangara, limunara, vajaneja, suriaca, cucuzzeja, a gotte (fico fiorone), pipi abbruscente casu (formaggio), tirature (cassetto della credenza) tiretto (cassettino del comodino), guddia (ago), u luce(fuoco, anche del fornello a gas), u brasère (mitico calorifero della nonna)i basapedi (piccoli ricci dei boschi)... bella iniziativa!! complimenti davvero

    RispondiElimina